Un dialogo notturno in
cucina, che riemerge dalla memoria, fra sogno e realtà. Ricordi dolorosi
come la guerra ed altri più intimi, tra un uomo e sua madre (Isa
Danieli). E' la storia raccontata in Di là dal vetro, il corto
di Andrea Di Bari, presentato alle Giornate degli Autori a Venezia 68,
in cui lo scrittore Erri De Luca oltre ad essere sceneggiatore, debutta
come attore anche se lui non è d'accordo con la definizione. "Sono
interprete di me stesso, e questo è l'unico personaggio che so fare, un
attore invece fa qualunque persona. Allo stesso modo posso scrivere solo
storie legate alla mia vita e quando altri, anche potenti, mi hanno
chiesto di scrivere sulla loro di vite, ho sempre detto no". Poi,
aggiunge "a me non piace guardarmi, provo sempre un certo fastidio,
anche la barba non me la faccio davanti allo specchio. Ho potuto fare il
corto proprio perché lo specchio non c'era".
Tornando al corto, prodotto da pasta Garofalo, spiega, "la storia è nata
da un rumore. Quello delle sirene antiaeree che sono rimaste, dopo
l'esperienza della guerra, per tutta la vita l'incubo di mia madre.
Nello scrivere questo dialogo ho reincontrato la sua forza. Negli anni
in cui facevo l'operaio mi ha sempre detto che quella non era la mia
strada. Quando sono diventato scrittore, si è realizzata la sua visione
su di me". Per interpretarla, "c'era per me una sola attrice possibile
per me, Isa Danieli, una delle più grandi che abbiamo in Italia. C'era
anche il vantaggio che lei mia madre l'aveva conosciuta, si erano fatte
lunghe partite a carte". Con Andrea Di Bari, "siamo amici abbiamo in
comune la passione per uno sport, l'arrampicata. Erano anni che volevamo
realizzare qualcosa insieme e lui sul set è stato molto discreto, si è
occupato dei movimenti di macchina, per tutto il resto ci ha lasciato
liberi".
cliccate sul link qui sotto per vedere il cortometraggio:
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